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martedì 18 ottobre 2011

L'Attimo fuggente

Andrea Zanzotto
(Pieve di Soligo 10 ottobre 1921- Conegliano 18 ottobre 2011)


Ancora qui. Lo riconosco. In orbite
di coazione. Gli altri nell'incorposa
increante libertà. Dal monte
che con troppo alte selve m'affronta
tento vedere e vedermi,
mentre allegria irrita di lumi
san Silvestro, sparge laggiù la notte
di ghiotti muschi, di ghiotte correntie.
E. E, puro vento, sola neve, ch'io toccherò tra poco.
Ditemi che ci siete, tendetevi a sorreggermi.
In voi fui, sono, mi avete atteso,
non mai dubbio v'ha offesi.
Sarai, anima e neve,
tu: colei che non sa
oltre l'immacolato tacere.
Ravvia la mia dispersa fronte. Sollevami. E.
È questo il sospiro che discrimina
che culmina, "l'attimo fuggente".
È questo il crisma nel cui odore io dico:
sì, mi hai raccolto
su da me stesso e con te entro
nella fonte dell'anno.

giovedì 6 ottobre 2011

Tomas Transtromer Nobel per la letteratura 2011

                                                                                          "Tracce"

Come quando un uomo è così immerso in un sogno/ che mai, ritornato al suo spazio, /ricorderà di esserci stato.



                                                
                                                          Il Nobel ritorna alla poesia.

lunedì 26 settembre 2011

CARNAGE


                   

                         La maschera delle parole e il dio della carneficina.



L'incontro tra due coppie i Cowen e i Longstreet in un appartamento di Brooklyn, nell'intento di ricomporre civilmente l'incidente occorso al figlio dei Cowen (Penelope/ Jodie Foster e Michael/John C. Reilly)ad opera del figlio dell'altra coppia(Nancy/Kate Winslet e Alan/Christoph Waltz).

                                          *********************

Ad eccezione dell'incipit,girato in esterno nel parco luogo dell'incidente, e del finale che ritorna nello stesso parco. L'azione si snoda per poco più di 78', interamente consumati nello spazio esiguo dell'appartamento dei Cowen. Va detto, che il film è tratto dalla pièce teatrale di Yasmine Reza, e risente della primigenia possente scrittura, del tessuto teatrale. E'un film di parola dunque,  e di dialoghi densi e raffinati quanto devastanti e caustici. Insomma, siamo in pieno territorio Polanskiano. L'unità di spazio e tempo (quasi reale) rappresentata dall'appartamento e contrappuntata da specchi che suggeriscono la presenza (compiaciuta?) del regista/ spettatore, fa dunque da palcoscenico mirabile, al progressivo disvelamento dei reali istinti delle due “civilissime” e borghesi(ancora,ahinoi!) coppie. Dopo le prime schermaglie di circostanza, scatta la trappola della “natura coercitiva”dell'incontro che inchioderà le due coppie alla fascinazione ineludibile di uno “spazio decontestualizzato socialmente” dove tutto può essere, e sarà poi, effettivamente smascherato. In un crescendo di dialoghi -duelli,  i protagonisti mostreranno tutta l'ipocrisia delle parole, e dei comportamenti che ne conseguono,delle sovrastrutture ideologiche che dominano le loro vite e la nostra civiltà occidentale(“Non puoi dominare ciò che ti domina” dice Penelope),fino a rimanerne vittime esauste ed agìte a loro volta .Ciascuno nel crescendo dialettico e violento, comprenderà la sostanziale insensatezza ed irresponsabilità del proprio argomentare. Ma in quella che ormai si mostra come una vera guerra tra barbari ,e che rifugge da ogni regola e strategia,c'è ancora spazio per qualche imprevisto cambio di dinamica; che sfocerà in alleanze sessiste tra i fronti contrapposti delle due coppie. Ma il re è nudo; ed ognuno soccombe alla vera natura del proprio io, suggerita dal dio della carneficina del titolo.

Dopo qualche risata spesa alle prime battute, il film ci rimpalla pensieri ed immagini in cui io personalmente, mi sono riconosciuta, e non col sorriso. La regia di P., forte di un testo strepitoso è straordinaria, e retta da un quartetto di attori in stato di grazia.Tra i quali svetta C. Waltz avvocato che porta con disinvolta leggerezza nel quotidiano la filosofia dell'”homo homini lupus”. Appropriate le musiche di Desplat, che aprono sul finale speranzoso dei ragazzi che-almeno loro-sembrano poter comunicare senza filtri su un terreno condiviso.

Da vedere assolutamente


giovedì 15 settembre 2011

Il Tuffatore


Molto dovè testare/
la spinta dell'acqua/
vitale/
il seme ramingo/
di un cauto incedere/
e le corsie di oceani/
a contenere/
il cielo.

(omaggio al tuffatore Flavio Giurato)

mercoledì 7 settembre 2011

Film dell'anno


                                                                La mia classifica:
Top twenty
Il podio:
1 La donna che canta: L'amore ritrovato.
2 Uomini di Dio: Dio non abita più qui.
3 The tree of life: Radici
.
a seguire

Inception: Fermate quella trottola.
Noi credevamo: Ma davvero?
Another year: Stagioni incontinenti.
Il cigno nero: Chi di piuma ferisce...
Poetry:  Io e il mio taccuino.
Venere nera: L'occhio che uccide.
Sèraphine: La luce negli occhi.
L'illusionista: Il gigante e la bambina...crescono.
Potiche: Io non sono sua.
Il rifugio: Da me a te.
Lo zio Boonme... : Io la sirena e l'oscuro.
Social Network: La solitudine si addice a Facebook.
Tamara Drewe: Scrivere non sempre regala privilegi.
Fish tank: Crescere ballando.
The town: Progetti per una rifondazione.
L'amore buio: La ferita è chiusa.
Non lasciarmi: L'umanità di ricambio.

(Pre)Giudizi in attesa:
Boris:Feroce,triste,disincantato...eppur si ride!
Tournèe: Tutte le strade portano a casa.(e non è detto, sia bello ritornarvi.)
Lo stravagante mondo di Greenberg: Chi si ascolta(troppo)è perduto.Grande Stiller.
Habemus papam: Mi affaccio dunque sono? Un bel ritorno, del Moretti che preferisco.
Il ragazzo con la bicicletta:Un giro in bici, trasparente, asciutto e lucido..cercando casa e affetti.
Source code: Da Moon a Source Code..è nata una stella.. e continua a pulsare.

Le rivelazioni:
Animal kingdom.
London river.
Un gelido inverno.
I ragazzi stanno bene.
Buried.
Last night.
Kill me please.
Scott Pilgrim...
20 sigarette.
Into Paradiso.
Rasputin: Sì, proprio quello!
Passannante.

Fuori gara:
Quella sera dorata.
Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni.
Sorelle mai.
127 ore.

venerdì 22 luglio 2011


I grandi film invisibili: mai o mal distribuiti in Italia



Alcuni film vengono presentati ai festival internazionali, sono subito acclamati dalla critica, giudicati quasi dei capolavori eppure.... eppure non escono nelle sale cinematografiche italiane perché non trovano un distributore, oppure vengono messe in circolazione così poche copie che è come se quel film non esistesse proprio. Mancanza di coraggio? paura di non avere una risposta dal pubblico tale da giustificare l'investimento? Che fare allora? come permettere a quegli spettatori che non hanno l'opportunità di seguire personalmente i festival di vedere certi film di qualità?
Dovrebbe pensarci forse il Ministero della cultura, dovrebbero pensarci gli assessorati di Comuni, Province e Regioni: insomma dove il "privato" non osa rischiare dovrebbe il "pubblico" scegliere di offrire ai cittadini delle possibilità di visione alternative ai cosiddetti "cinepanettoni".

Sicuramente alcuni film sono più adatti a un pubblico di nicchia, ma non tutti di certo! almeno quelli che hanno vinto i festival più importanti (Venezia, Berlino, Locarno, Roma...)dovrebbero essere visibili a un pubblico vasto, distribuiti e promossi: così si educa alla visione, si costruisce il gusto e si crea una sensibilità che permette di distinguere ciò che vale da ciò che vale meno.
Ecco qualche esempio di film meritatamente vincitori e immeritatamente scomparsi, letteralmente invisibili.
Il passaggio dal film dei produttori che pensano, elaborano e scelgono una storia a quella dei distributori che valutano la "merce film" per la sua redditività è piuttosto triste.

I film che non potrò mai vedere in sala:

  • Synecdoche, New York . di Charlie Kaufman.
  • Mr.Nobody .                    di  Jaco van Dormael.
  • The man from London.    di Béla Tarr.
  • L'heure d'eté.                  di  Olivier Assayas.
  • Film socialisme.               di  Jean-Luc Godard.
  • Lady Chatterley.             di Pascale Ferran.
  • Get low.                          di Aaron Schneider.
  • Keane.                           di Lodge Kerrigan.
  • The sunset limited.       di  Tommy Lee Jones.
  • Let me in.                      di Matt Reeves.
  • Vinyan.                          di Fabrice Du Welz.
  • Hadewijch.                    di Bruno Dumont.
  • Polytechnique.              di Denis Villeneuve.
  • Achille e la tartaruga.  di Takeshi Kitano.
  • Kinodontas.                  di Giorgos Lonthimos.
  • Hunger.                        di Steve Mc Queen.




lunedì 21 marzo 2011

GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

Giornata mondiale della poesia 2011


La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale UNESCO nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente. La data, che segna anche il primo giorno di primavera, riconosce all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace.
L’UNESCO negli anni ha voluto dedicare la giornata all’incontro tra le diverse forme della creatività, affrontando le sfide che la comunicazione e la cultura attraversano in questi anni. Tra le diverse forme di espressione, infatti, ogni società umana guarda all’antichissimo statuto dell’arte poetica come ad un luogo fondante della memoria, base di tutte le altre forme della creatività letteraria ed artistica.
La Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO celebra l’edizione 2011 della Giornata della Poesia, in collaborazione con il Premio Letterario Internazionale Mondello sostenuto dalla Fondazione Banco di Sicilia, con un evento inaugurale dal tema Destini della poesia:cultura letteraria della memoria e incontro di diversità culturali in sintonia con le indicazioni dell’UNESCO.

Prof. Giovanni Puglisi
Presidente della Commissione Nazionale
Italiana per l’UNESCO