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lunedì 26 settembre 2011

CARNAGE


                   

                         La maschera delle parole e il dio della carneficina.



L'incontro tra due coppie i Cowen e i Longstreet in un appartamento di Brooklyn, nell'intento di ricomporre civilmente l'incidente occorso al figlio dei Cowen (Penelope/ Jodie Foster e Michael/John C. Reilly)ad opera del figlio dell'altra coppia(Nancy/Kate Winslet e Alan/Christoph Waltz).

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Ad eccezione dell'incipit,girato in esterno nel parco luogo dell'incidente, e del finale che ritorna nello stesso parco. L'azione si snoda per poco più di 78', interamente consumati nello spazio esiguo dell'appartamento dei Cowen. Va detto, che il film è tratto dalla pièce teatrale di Yasmine Reza, e risente della primigenia possente scrittura, del tessuto teatrale. E'un film di parola dunque,  e di dialoghi densi e raffinati quanto devastanti e caustici. Insomma, siamo in pieno territorio Polanskiano. L'unità di spazio e tempo (quasi reale) rappresentata dall'appartamento e contrappuntata da specchi che suggeriscono la presenza (compiaciuta?) del regista/ spettatore, fa dunque da palcoscenico mirabile, al progressivo disvelamento dei reali istinti delle due “civilissime” e borghesi(ancora,ahinoi!) coppie. Dopo le prime schermaglie di circostanza, scatta la trappola della “natura coercitiva”dell'incontro che inchioderà le due coppie alla fascinazione ineludibile di uno “spazio decontestualizzato socialmente” dove tutto può essere, e sarà poi, effettivamente smascherato. In un crescendo di dialoghi -duelli,  i protagonisti mostreranno tutta l'ipocrisia delle parole, e dei comportamenti che ne conseguono,delle sovrastrutture ideologiche che dominano le loro vite e la nostra civiltà occidentale(“Non puoi dominare ciò che ti domina” dice Penelope),fino a rimanerne vittime esauste ed agìte a loro volta .Ciascuno nel crescendo dialettico e violento, comprenderà la sostanziale insensatezza ed irresponsabilità del proprio argomentare. Ma in quella che ormai si mostra come una vera guerra tra barbari ,e che rifugge da ogni regola e strategia,c'è ancora spazio per qualche imprevisto cambio di dinamica; che sfocerà in alleanze sessiste tra i fronti contrapposti delle due coppie. Ma il re è nudo; ed ognuno soccombe alla vera natura del proprio io, suggerita dal dio della carneficina del titolo.

Dopo qualche risata spesa alle prime battute, il film ci rimpalla pensieri ed immagini in cui io personalmente, mi sono riconosciuta, e non col sorriso. La regia di P., forte di un testo strepitoso è straordinaria, e retta da un quartetto di attori in stato di grazia.Tra i quali svetta C. Waltz avvocato che porta con disinvolta leggerezza nel quotidiano la filosofia dell'”homo homini lupus”. Appropriate le musiche di Desplat, che aprono sul finale speranzoso dei ragazzi che-almeno loro-sembrano poter comunicare senza filtri su un terreno condiviso.

Da vedere assolutamente


giovedì 15 settembre 2011

Il Tuffatore


Molto dovè testare/
la spinta dell'acqua/
vitale/
il seme ramingo/
di un cauto incedere/
e le corsie di oceani/
a contenere/
il cielo.

(omaggio al tuffatore Flavio Giurato)

mercoledì 7 settembre 2011

Film dell'anno


                                                                La mia classifica:
Top twenty
Il podio:
1 La donna che canta: L'amore ritrovato.
2 Uomini di Dio: Dio non abita più qui.
3 The tree of life: Radici
.
a seguire

Inception: Fermate quella trottola.
Noi credevamo: Ma davvero?
Another year: Stagioni incontinenti.
Il cigno nero: Chi di piuma ferisce...
Poetry:  Io e il mio taccuino.
Venere nera: L'occhio che uccide.
Sèraphine: La luce negli occhi.
L'illusionista: Il gigante e la bambina...crescono.
Potiche: Io non sono sua.
Il rifugio: Da me a te.
Lo zio Boonme... : Io la sirena e l'oscuro.
Social Network: La solitudine si addice a Facebook.
Tamara Drewe: Scrivere non sempre regala privilegi.
Fish tank: Crescere ballando.
The town: Progetti per una rifondazione.
L'amore buio: La ferita è chiusa.
Non lasciarmi: L'umanità di ricambio.

(Pre)Giudizi in attesa:
Boris:Feroce,triste,disincantato...eppur si ride!
Tournèe: Tutte le strade portano a casa.(e non è detto, sia bello ritornarvi.)
Lo stravagante mondo di Greenberg: Chi si ascolta(troppo)è perduto.Grande Stiller.
Habemus papam: Mi affaccio dunque sono? Un bel ritorno, del Moretti che preferisco.
Il ragazzo con la bicicletta:Un giro in bici, trasparente, asciutto e lucido..cercando casa e affetti.
Source code: Da Moon a Source Code..è nata una stella.. e continua a pulsare.

Le rivelazioni:
Animal kingdom.
London river.
Un gelido inverno.
I ragazzi stanno bene.
Buried.
Last night.
Kill me please.
Scott Pilgrim...
20 sigarette.
Into Paradiso.
Rasputin: Sì, proprio quello!
Passannante.

Fuori gara:
Quella sera dorata.
Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni.
Sorelle mai.
127 ore.