Translate

mercoledì 27 novembre 2013

Jorge Enrique Adoum


Amatevi, vi prego, continuate ad amarvi
voracemente insoddisfatti per i secoli dei secoli dei secoli,
non sciogliete l’iniziale immemorabile ormeggio
perché cosa ci resterebbe di questa amorosa ed insolente statua,
e come potremmo provare che qualcuno si amò
se all’improvviso queste ossa diventassero polvere,
disfacendosi nella tardiva scossa dello spasmo
cento secoli dopo aver appena cominciato a toccarsi le labbra con le dita
e noi restassimo così senza prove
che è esistita l’eternità un giorno.


                                                                                         da: “L’amore disinterrato”









sabato 17 agosto 2013

Stéphane Mallarmé

Tristezza d'estate.

Il sole, o lottatrice sulla sabbia assopita,
Nell'oro dei capelli un bagno languoroso
Ti scalda e ardendo incenso sulla gota nemica
Mescola con i pianti un incanto amoroso.

Quest'immobile calma e la fiamma del cielo
T'ha rattristata, o baci miei timorosi, e dici:
"Noi non saremo mai un sarcofago solo
Sotto il deserto antico e le palme felici!"

Ma la tua chioma fulva è un tiepido ruscello
Dove affondare fermi l'anima che ci assilla
E trovare quel Nulla che tu saper non puoi.

Io gusterò il belletto pianto dagli occhi tuoi:
Forse al cuor che colpisti esso donar saprà

Dell'azzurro e dei sassi l'insensibilità.

giovedì 15 agosto 2013

Tomas Tranströmer



“Stupendo sentire come la mia poesia cresce

mentre io mi ritiro.
Cresce, prende il mio posto.
Si fa largo a spinte.
Mi toglie di mezzo.

La poesia è pronta.

lunedì 5 agosto 2013

Vincenzo Cardarelli

Gabbiani


 
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
 
***
 

Alla morte


 
Morire sì,
non essere aggrediti dalla morte.
Morire persuasi
che un siffatto viaggio sia il migliore.
E in quell'ultimo istante essere allegri
come quando si contano i minuti
dell'orologio della stazione
e ognuno vale un secolo.
Poi che la morte è la sposa fedele
che subentra all'amante traditrice,
non vogliamo riceverla da intrusa,
né fuggire con lei.
Troppo volte partimmo
senza commiato!
Sul punto di varcare
in un attimo il tempo,
quando pur la memoria
di noi s'involerà,
lasciaci, o Morte, dire al mondo addio,
concedici ancora un indugio.
L'immane passo non sia
precipitoso.
Al pensier della morte repentina
il sangue mi si gela.
Morte non mi ghermire
ma da lontano annùnciati
e da amica mi prendi
come l'estrema delle mie abitudini.

domenica 4 agosto 2013

Dino Campana

                                        Donna genovese



Tu mi portasti un po' d'alga marina
nei tuoi capelli, ed un odor di vento,
che e corso di lontano e giunge grave
d'ardore, era nel tuo corpo bronzino:
oh la divina
semplicità
semplicità delle tue forme snelle
no amore non spasimo, un fantasma,
un'ombra della necessità che vaga
serena e ineluttabile per l'anima
e la disciolglie in gioia, in incanto serena
perchè per l'infinito lo scirocco
se la possa portare.
Come è piccolo il mondo e leggero nelle tue mani!

domenica 2 giugno 2013

Su Istanbul

La battaglia d' Istanbul in difesa di seicento alberi,
novecento arresti, mille feriti, quattro accecati per sempre,
la battaglia d' Istanbul
è per gli innamorati a passeggio sui viali,
per i pensionati, per i cani,
per le radici, la linfa, i nidi sui rami,
per l' ombra d' estate e le tovaglie stese
coi cestini e i bambini,
la battaglia d' Istanbul è per allargare il respiro
e per la custodia del sorriso.


(Erri De Luca)

venerdì 24 maggio 2013

Sconfitta


Sconfitta
di Rafael Cadenas

Io che non ho mai avuto un lavoro
Che in ogni competizione mi sento debole
Che ho perso i migliori titoli per vivere
Che appena arrivo in un posto subito voglio andarmene (credendo che spostarmi sia una soluzione)
Che sono stato rifiutato in anticipo e schernito dai più idonei
Che mi appoggio alle pareti per non cadere del tutto
Che sono oggetto delle mie stesse risate per aver creduto
Che mio padre fosse eterno
Che sono stato umiliato dai professori di letteratura
Che un giorno ho chiesto in che cosa potessi aiutare e la risposta fu una grassa risata
Che non potrò mai avere una casa, né essere brillante, né trionfare nella vita
Che sono stato abbandonato da molte persone perché quasi non parlo
Che ho vergogna per atti che non ho commesso
Che mi è mancato poco per lanciarmi a correre nella strada
Che ho perduto un centro mai avuto
Che sono tornato lo zimbello di molta gente perché vivo nel limbo
Che mai troverò qualcuno che mi sopporti
Che fui lasciato indietro a vantaggio di persone più miserabili di me
Che continuerò a viviere così e che l’anno prossimo sarò molte volte preso ancora più in giro per la mia ridicola ambizione
Che sono stanco di ricevere consigli di altri più addormentati di me (“lei è molto indietro, si ripigli, si svegli”)
Che mai potrò viaggiare in India
Che ho ricevuto favori senza dare nulla in cambio
Che vado per la città da un lato all’altro come una piuma
Che mi lascio portare dagli altri
Che non ho personalità nè voglio averla
Che tutto il giorno nascondo la mia ribellione
Che non mi sono dato alla guerriglia
Che non ho fatto nulla per il mio popolo
Che non sono delle FALN* e mi dispero per tutte queste cose e per altre cose la cui enumerazione sarebbe interminabile
Che non posso uscire dalla mia prigione
Che sono stato degradato dappertutto come inutile
Che in realtà non ho potuto sposarmi nè andare a Parigi nè vivere un giorno sereno
Che mi nego di riconoscere i fatti
Che sempre sbavo per la mia storia
Che sono imbecille e più che imbecille dalla nascita
Che ho perso il filo del discorso che stavo facendo e non ho potuto ritrovarlo
Che non piango quando sento il desiderio di farlo
Che sono arrivato tardi su tutto
Che sono stato rovinato da tante manifestazioni e contromanifestazioni
Che desidero l’immobilità perfetta e la fretta impeccabile
Che non sono quello che sono nè quello che non sono
Che nonostante tutto ho un orgoglio satanico benché in certo momenti sono stato umile fino a immedesimarmi nelle pietre
Che ho vissuto cinque anni nello stesso circolo
Che mi credetti predestinato per qualcosa fuori dal comune e in niente sono riuscito
Che mai metterò la cravatta
Che non riconosco il mio corpo
Che ho percepito per lampi la mia falsità e non ho potuto distruggermi, scopare tutto e creare dalla mia indolenza, il mio fluttuare, il mio smarrire una freschezza nuova, e ostinatamente mi suicidio a portata di mano,
Mi alzerò da terra più ridicolo ancora per continuare a burlarmi di tutti gli altri e di me fino al giorno del giudizio finale.
(* Forze Armate di Liberazione Nazionale, organizzazione clandestina terroristica, anti-nordamericana attiva negli anni 70 e 80 in Porto Rico)



giovedì 21 marzo 2013

STRAMBATA

Si dissolvono e aggregano,
piccoli atomi d'amore.
Vivono/
come rinascite perpetue del dolore.
Ed è come se il vento,
attratto da ogni goccia di pioggia,
muti un sentimento di pace.
E, nell'ultima strambata/
restituisca dissenso e voce,
agli ultimi.
©