Translate

sabato 25 ottobre 2008

Odette Toulemonde


"Odette Toulemonde".
(Lezioni di felicità)

Odette Toulemonde, è la lettrice che si vuole immaginare per certa letteratura
d'appendice: impiegata in un grande magazzino al reparto cosmetici, vedova con due figli problematici da seguire, arrotonda il salario cucendo piume sui costumi delle Folies. Dotata di una natura solare e generosa ,ne dispensa a tutti ;dai vicini bizzarri ,al singolare “Gesù”,alla cliente vittima del coniuge violento. E attribuisce, generosamente ,tutta la sua forza, al suo scrittore preferito .Lui la fa letteralmente “volare”, la fa esplodere in tutta la sua gioia, soprattutto quando canta le canzoni dell'amata Josephine Baker. Così la vita procede a Charleroi nella provincia Belga, quanto va male a Parigi, allo scrittore in questione. Balthazar Balsan vive con frustrazione il suo ruolo di scrittore per “sciampiste” , seppur di successo.La moglie poi,lo lascia per andare con il suo più acerrimo critico. Ma una lettera scritta da Odette aprirà uno spiraglio nella vita di Balthazar....Un film delizioso, con la leggerezza tipica di certi film francesi (vedi “Il mio migliore amico”), che sanno però mettere in gioco idee e problematiche concrete e di “ peso”,a dispetto dell'approccio surreale e naif. Il rapporto tra scrittore e lettore, la provincia, e la città preda dei suoi miti culturali.Ed infine l'incontro tra due mondi apparentemente estranei ed inconciliabili. Devo dire che le critiche ricevute dal film sono rivolte in gran parte, proprio agli aspetti ,che io ritengo di maggiore incisività ed efficacia . A dimostrazione , ancora una volta ,di certo snobismo dei critici cinematografici , quando si parla di amore e felicità in modo semplice, e non criptico.
Odette è una persona “semplice” , ma non superficiale, una pura di cuore e di spirito. E questo attira ,inevitabilmente ,la spocchia di Tanti, facendo da specchio e misura,nel contempo ,alla loro stessa meschinità. Un film che mi ricorda (mi si perdoni l'accostamento “illustre”) i temi cari a Zavattini , in Miracolo a Milano, per esempio.Le musiche di Piovani e le canzoni di J.Baker sono una degna cornice insieme ai siparietti surreali , di persone ed oggetti. Ultima, ma non ultima, l'attrice Caterine Frot, bravissima e misurata senza diventare macchiettistica. A sorreggerla gli altri bravi comprimari.Il regista ,esordiente in questo film ,è lo scrittore Eric-Emmanuel Schimmt. Scrittore e commediografo(suo Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano). Insomma un piccolo film che è un'iniezione di positività ,un balsamo dell'anima ,da vedere ,magari ,quando ci si sente un po' depressi e rinunciatari.
Consigliatissimo a tutti quelli che hanno il cuore un po' “infreddolito”. Avrà l'effetto ,rassicurante ,di una cioccolata calda..

Nessun commento: