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mercoledì 14 gennaio 2009


MACHAN
Presentato alle “Giornate degli Autori” di Venezia 2008(dove è stato premiato) approda ora in dvd dopo l'-usuale -cattiva distribuzione nelle sale, il film dell'esordiente regista Uberto Pasolini.Nessuna parentela con il più famoso predecessore, ma un trascorso da produttore internazionale di successo con Full Monty, Palookaville ed I Vestiti nuovi dell'imperatore. Nipote invece, del grande Luchino Visconti: come dire, un destino segnato..
Ed ancora un caso di “nomadismo cinematografico”(espressione coniata da M.Muller) come ebbi già modo di dire per Pa-Ra-Da di Pontecorvo e La terra degli uomini rossi di Bechis.
In questo, più ancora che nei due citati, c'è però il significativo coinvolgimento nella sceneggiatura, casting e produzione, delle figure più rappresentative della cinematografia dello Sri Lanka. Sarà per questo che il film è stato sentito come un” Loro” film ,e non come un film raccontato dall'esterno.
E di Sri Lanka si parla, di immigrazione soprattutto,in questo paese perennemente devastato dalle divisioni etniche e religiose quanto dalle politiche disgraziate dei governi avvicendatisi negli ultimi anni.Si prende spunto da una storia realmente accaduta: un nutrito gruppo di cingalesi per riuscire ad ottenere il visto d'espatrio,(puntualmente negato in questo paese)e fuggire da una vita ai limiti dell'indigenza, s'inventa con tutte le risorse che può suggerire lo stato di necessità ma non solo..,di essere la nazionale di pallamano Cingalese (sport neanche conosciuto in Sri Lanka).Mettendo in opera tutte le più fantasiose strategie , e con la complicità di due poliziotti;l'iniziale gruppo capitanato da Manoj e Stanley , gli ideatori dello stratagemma, s'ingrossa rapidamente fino a raggiungere il numero di 23 persone.
Una umanità raccolta soprattutto nelle baraccopoli di Colombo, ognuna con le sue storie, i suoi problemi, magari solo tratteggiati, visto il cospicuo numero di personaggi, ma tutti uniti da una profonda dignità ed in cerca solo di una possibilità negata. Malgrado la realtà drammatica, tutto è seguito con leggerezza e con i toni della commedia, agrodolce ,ma pur sempre commedia. I non attori, nella maggior parte, rappresentano se stessi ,e questo contribuisce in maniera determinante a conferire quella autenticità, quella umanità solidale , che oltre alla simpatia li carica tanto di verità.
Per esperienza personale conosco la realtà dei Cingalesi in particolare dei clandestini, che vantano nella mia città ,Napoli, la seconda comunità d'Italia. E so quindi ,di come siano costretti dal governo del loro paese a queste soluzioni “estreme”.I 23 che compongono la squadra, raggiungeranno il loro obiettivo, volare in Germania per disputare le gare,ed avere un lasciapassare per la libertà. Ma dovranno prima, affrontare una partita risolutiva......

Il film offre siparietti che strappano la risata, ma mai disgiunta da una malinconica, e a volte struggente riflessione;su chi è costretto a vivere l'esperienza di uno sradicamento forzato. Un film credo onesto, molto gradevole e ben girato.
Ma tutto il resto, e non è poco, lo fanno gli sguardi e gli occhi dei protagonisti.
Da vedere.


Produttore :Prasanna Vithanage, Sceneggiatrice e autrice: Ruwanthie De Chickera .Attrice :Damayanthi Fonseca Regia: Uberto Pasolini

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